Non c'è modo migliore per concludere un festival cinematografico di genere che celebrare l'horror attraverso il futuro più distopico. Il film di chiusura della 58a edizione è una vera e propria dichiarazione d'intenti. Stiamo parlando di The Long Walk, un thriller survival puro, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, che racconta la straziante esperienza di un gruppo di adolescenti che si sfidano nella più brutale delle gare. Oltre ai film gia' annunciati nella Selezione Ufficiale quali: The Ugly Stepsister, Silencio, The Life of Chuck, The Virgin of the Quarry Lake, A Useful Ghost, Decorado, Exit 8, Gaua, Good Boy, New Group, Mother's Baby, The Home, The Thing with Feathers, Redux Redux, If I Had Legs I'd Kick You e Eye for an Eye si aggiungono l'ultima uscita di Park Chan-wook: No Other Choice, una brillante satira sul capitalismo.
Un altro dei grandi punti di riferimento che sbarca a Sitges con il suo attesissimo ultimo film è Radu Jude, che ci porterà la sua particolare versione di Dracula. Godremo anche della presenza di Ben Wheatley con Bulk, un thriller fantascientifico in cui il regista britannico torna alle sue radici con uno dei suoi film più sperimentali e leggeri. Ion de Sosa, che ha impressionato il pubblico di Sitges nel 2023 con il suo mediometraggio Mamántula, presenterà il suo ultimo lungometraggio: Balearic. Il film è ambientato alla vigilia di San Giovanni, quando un gruppo di giovani si intrufola nella piscina di una lussuosa casa e viene aggredito da tre cani feroci.
A questo si aggiunge Singular, il secondo lungometraggio di Alberto Gastesi, che utilizza i codici del genere thriller fantascientifico per riflettere su un tema di grande attualità: il ruolo dell'intelligenza artificiale e se noi esseri umani siamo diventati sostituibili.
Il cinema latinoamericano, arriva alla Selezione Ufficiale con una presenza di rilievo, El susurro, del regista uruguaiano Gustavo Hernández Ibáñez, un audace mix di suspense, intrigo psicologico e fantasy vampiresco con influenze dal mondo dei fumetti e The Evil That Binds Us del regista cileno Nicolás Postiglione, un thriller meticoloso che immerge gli spettatori in un viaggio nei meccanismi interni di una peculiare e inquietante famiglia europea che si è stabilita in un paese sudamericano.
We Bury the Dead di Zak Hilditch è riuscito a dare nuova linfa al genere di film sugli zombie, regalandoci alcune delle immagini più spettacolari dell'anno e un'interpretazione indimenticabile di Daisy Ridley nel ruolo principale. Infine, il fenomeno Together di Michael Shanks usa l'horror corporeo per riflettere sulla relazione tossica di una coppia che scopre che i loro corpi si stanno letteralmente fondendo, forse come simbolo della loro estrema codipendenza. Mentre, Death of a Unicorn, di Alex Scharfman, ricorda i film sui mostri degli anni '70 e '80, con brutali omicidi, umorismo nero e un sottofondo di critica sociale, offrendo un'interpretazione dark e avvincente di una creatura fantastica raramente esplorata nel cinema contemporaneo. Opus, di Mark Anthony Green, si muove anch'esso sul terreno della commedia (e dell'horror) per parlarci della cultura delle icone pop con le memorabili interpretazioni di Ayo Edebiri e John Malkovich.
Con un programma come questo anche la 58ma edizione del Sitges film festival sara' interessante ed avvincente come sempre.
RM




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