(Kleber Mendonça Filho, Brasile/
Francia/Germania/Olanda 2025)
Sotto lo spettro minaccioso del Brasile del 1977, incontriamo Marcelo, interpretato con malinconica intensità da Wagner Moura, un professore sulla quarantina che si è trasferito di recente a Recife, sulla costa nord-orientale del Brasile, per sfuggire ad un passato violento. Qui grazie all'aiuto di una rete di persone che provvede a dare alloggio e lavoro ai perseguitati, per vari motivi, dalle autorità tenta di ritrovare i documenti relativi all'identità della madre che non ha mai conosciuto e di riunirsi con il figlio lasciato alle cure dei nonni materni. Il film si apre con una scena che ne incarna il DNA: Marcelo si ferma a una stazione di servizio dopo un lungo viaggio a bordo della sua iconica Volkswagen gialla. Lì trova un cadavere in decomposizione coperto solo da un cartone. La polizia non si è presentata; è carnevale, spiegano. La scena trasuda assurdità, orrore e satira: un ritratto perfetto dello stato di cose sotto una dittatura in cui il potere corrompe la quotidianità fino a renderla grottesca. Il film ha dei ritmi che fanno trattenere il fiato allo spettatore, mostrando la minaccia che incombe sul ricercatore, il clima pesante che si respira sotto il tremendo regime e mostra solo un minimo di speranza grazie alla solidarietà che ancora resiste contro la dittatura. Un thriller politico tematicamente ricco e visivamente accattivante che fonde lo stile grindhouse con un tagliente commento sociale. Il film ha ricevuto molti premi nei festival internazionali ed e' stato accolto con un lunghissimo applauso dal pubblico di Cannes.


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