(Magnus von Horn, Danimarca/
Polonia/Svezia/Francia/Belgio 2024)
Copenaghen 1919 in pieno dopoguerra, una giovane lavoratrice si ritrova disoccupata e incinta. Incontra Dagmar e inizia a lavorare per lei come balia per sostenersi. La donna gestisce un'agenzia di adozioni clandestina sotto le mentite spoglie di un negozio di dolciumi, aiutando le madri svantaggiate a collocare i loro neonati indesiderati in famiglie affidatarie. la ragazza si affeziona sempre di più a Dagmar, ma presto si trova ad affrontare la realtà da incubo in cui è entrata inconsapevolmente. Grazie al lavoro di una attrice straordinaria, il film attraversa la sua particolare sfilata di mostri, sempre in un difficile equilibrio tra la bellezza quasi accademica di ogni inquadratura e l'enorme mostruosità di ciò che viene descritto. Parla di ambiguità morale, isolamento, solitudine, stigmi sociali, capacità di agire femminile, dinamiche di potere e l'impatto persistente della guerra. Molto bella la fotografia in bianco e nero.

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