(Mariano Cohn, Argentina
/Spagna 2018)
Un lussuoso SUV è parcheggiato in un quartiere come un altro di Buenos Aires. Un giovane entra per rubare, ma quando vuole uscire con la refurtiva, non può. Le porte non rispondono, nemmeno gli alzacristalli, i vetri sono oscurati: improvvisamente, il 4x4 è un bunker blindato e la situazione è disperata. Il ragazzo è prigioniero, qualcuno dall'esterno ha il controllo del veicolo e sembra avere un piano. Un thriller molto ben realizzato, che come ha tenuto a precisare lo stesso regista nel presentare il film a Sitges, apre il dibattito su una questione che è ormai un argomento quotidiano in Argentina: l'insicurezza. La trama affronta argomenti controversi come il rafforzamento della giustizia fatta al di fuori della legge e la linea sottile che separa le vittime dagli aggressori, passando per una feroce descrizione dell'enorme differenza di classe di questo paese che vive ormai da anni una gravissima crisi economica.
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