Irlanda/UK/Francia/USA 2018)
Durante il periodo di esilio ad Arles e poi ad Auvers-Sur-Oise che si era auto imposto, il grande pittore franco olandese Vincent Van Gogh ebbe modo di sviluppare il suo stile unico di pittura e di uso dei colori. In questo periodo Van Gogh si trova a confrontrarsi con la religione, la malattia mentale e l'amicizia tumultuosa con il pittore francese Paul Gaugin con il quale si trova a condividere lunghi periodi in Provenza. E' proprio quello, secondo la visione del regista Schnabel che è a sua volta pittore, il momento in cui il grande artista inizia a focalizzarsi sulla sua relazione con l'eternità, piuttosto che sul dolore che l'arte gli provoca nel presente. Un eccezionale Dafoe ci mostra quelli che potrebbero essere stati i sentimenti e le senzazioni di Van Gogh in quei lunghi periodi di solitudine e di frenetica produzione delle opere che saranno poi considerate dopo la sua morte i suoi capolavori più importanti.
Vincitore di tre premi al Festival di Venezia 2018: Coppa Volpi per miglior attore a Willem Dafoe, Leone d'Oro come miglior film a Julian Schnabel e Green Drop Award per Willem Dafoe e Julian Schnabel.
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