Gardner Lodge vive nella ridente Suburbicon con la moglie Rose, rimasta paralizzata in seguito ad un incidente, e il figlio Nicky. La sorella gemella di Rose, Margaret, è sempre con loro, per aiutare in casa. L'apparente tranquillità della cittadina entra in crisi quando una coppia di colore, i Meyers, con un bambino dell'età di Nicky, si trasferisce nella villetta accanto ai Gardner. L'intera comunità di Suburbicon s'infiamma e si adopera per ricacciare indietro "i negri" con ogni mezzo. Intanto, due delinquenti, irrompono nottetempo nell'abitazione dei Lodge e li stordiscono con il cloroformio, uccidendo Rose.
contenitore di esperienze felici con particolare attenzione al cinema, ma anche a viaggi, libri, musica ed arte
venerdì 15 dicembre 2017
martedì 12 dicembre 2017
Souvenir
(Maurizio de Giovanni, 2017)
A ottobre il tempo è ancora indeciso. Un giorno fa caldo, quello dopo il freddo e l'umidità ridestano la gente dall'illusione di una vacanza perenne e la riportano alla realtà. Anche il crimine, però, si risveglia.
Un uomo viene trovato in un cantiere della metropolitana privo di documenti e di cellulare; qualcuno lo ha aggredito e percosso con violenza. Trasportato in ospedale, entra in coma senza che nessuno sia riuscito a parlargli. Di far luce sull'episodio sono incaricati i Bastardi, che identificano la vittima: è un americano in villeggiatura a Sorrento con la sorella e la madre, un'ex diva di Hollywood ora affetta da Alzheimer. Recandosi a piú riprese nella cittadina del golfo, vestita fuori stagione di un fascino malinconico, i poliziotti si convincono che la chiave del caso sia da ricercare in fatti accaduti là molti anni prima.
Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di Pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.
Incrociando il presente con un passato che hanno conosciuto solo al cinema, i poliziotti di Pizzofalcone, ciascuno sempre alle prese con le proprie vicende personali, porteranno alla luce un segreto custodito con cura per cinquant'anni, una storia d'amore e di sacrificio indimenticabile come un vecchio film.
domenica 10 dicembre 2017
Amori che non sanno stare al mondo
(Francesca Comencini, Italia 2017)
Thomas Trabacchi riesce così a rendere le incertezze e le domande di un uomo che si sente 'messo' a nudo' (anche in senso letterale) da una femminilità nei confronti della quale crede di aver trovato la giusta forma di adattamento trovandosi poi continuamente smentito. È però Claudia a condurre il gioco ed è Lucia Mascino ad affrontare tutti gli stati d'animo richiesti (e sono davvero tanti) offrendo loro sempre (anche in quelli più esasperati) una fondamentale base di verosimiglianza. Claudia vuole e non vuole allo stesso tempo, affronta il turbamento come un'esperienza da cui fuggire ma poi vi si immerge, pretende attenzione anche quando chi le sta di fronte non gliela vuole concedere. A tratti sembra determinata quasi fosse una manager dei sentimenti per poi precipitare poco dopo nell'ansia da mancato accudimento.
Claudia e Flavio si sono contrastati come docenti universitari ma anche amati intensamente. Ora la storia è finita anche se Claudia non vorrebbe che fosse così conservando con determinazione la speranza che si possa ricominciare. Intanto lui viene attratto da una donna più giovane e lei prova interesse per una sua ex studentessa.
È senz'altro merito di un adattamento attento ma senza lo sguardo e il corpo giusti il risultato non sarebbe stato raggiunto con altrettanta efficacia. Perché, in questa occasione, la regia si concede di variare toni emozionali e stili di ripresa. Prendersi, ad esempio, il rischio di insertare immagini sgranate del passato affidando loro una sorta di controcanto all'oggi non era una scelta facile ma risulta efficace. Comencini sa poi come leggere nell'animo delle donne senza però affrontare in modo manicheo il mondo maschile.
È senz'altro merito di un adattamento attento ma senza lo sguardo e il corpo giusti il risultato non sarebbe stato raggiunto con altrettanta efficacia. Perché, in questa occasione, la regia si concede di variare toni emozionali e stili di ripresa. Prendersi, ad esempio, il rischio di insertare immagini sgranate del passato affidando loro una sorta di controcanto all'oggi non era una scelta facile ma risulta efficace. Comencini sa poi come leggere nell'animo delle donne senza però affrontare in modo manicheo il mondo maschile.
Thomas Trabacchi riesce così a rendere le incertezze e le domande di un uomo che si sente 'messo' a nudo' (anche in senso letterale) da una femminilità nei confronti della quale crede di aver trovato la giusta forma di adattamento trovandosi poi continuamente smentito. È però Claudia a condurre il gioco ed è Lucia Mascino ad affrontare tutti gli stati d'animo richiesti (e sono davvero tanti) offrendo loro sempre (anche in quelli più esasperati) una fondamentale base di verosimiglianza. Claudia vuole e non vuole allo stesso tempo, affronta il turbamento come un'esperienza da cui fuggire ma poi vi si immerge, pretende attenzione anche quando chi le sta di fronte non gliela vuole concedere. A tratti sembra determinata quasi fosse una manager dei sentimenti per poi precipitare poco dopo nell'ansia da mancato accudimento.
Non saranno poche le donne sue coetanee che si ritroveranno in almeno uno dei suoi stati emotivi o in una delle situazioni che vive. Così come non sono molte le commedie che sappiano guardare oltre la superficie delle sempre più complesse relazioni amorose non dimenticando che sorriso e riflessione possono coesistere in un film così come nella vita.
venerdì 8 dicembre 2017
Il Premio
(Alessandro Gassmann, ITA 2017)
Oreste è un personal trainer con una moglie dispotica e il sogno di aprire una palestra: sogno alla cui realizzazione mancano 15mila euro. Suo padre Giovanni gli promette quella cifra in cambio di un compito preciso: accompagnarlo in automobile a Stoccolma, dove l'anziano scrittore dovrà ritirare il premio Nobel per la Letteratura. E Oreste, che non ha mai accettato denaro da suo padre e ha cercato di vivere il più possibile fuori dal suo cono d'ombra, si ritrova a trascorrere una settimana fra Italia, Austria, Germania, Danimarca e Svezia, in compagnia di Giovanni ma anche di Rinaldo, il segretario personale di papà, e Lucrezia, la sorellastra blogger che ha deciso di documentare tutta l'impresa in Rete.
La progenie di Giovanni cerca di definire la propria identità per contrasto (Oreste) o per sudditanza intellettuale (Lucrezia). Ma ciò che identifica il patriarca è un istinto di verità che lo spinge a una franchezza crudele verso i figli che evidenzia la loro mediocrità. Nei panni di Giovanni c'è Gigi Proietti, che giganteggia sul film esattamente come il suo personaggio giganteggia sulla trama, perfetto nel ritratto di un uomo che ha girato il mondo e non si è negato alcuna esperienza ma ha esaurito l'ispirazione e la voglia di vivere. E Alessandro Gassman gli lascia con generosità il centro della scena, esponendo con grande coraggio la propria fragilità di figlio gravato dalla figura paterna.
Il premio mette in scena il difficile rapporto padre e figli (che nel caso di Oreste si declina anche nei confronti del proprio figlio Andrea, interpretato con grande dolcezza da Marco Zitelli, noto nel mondo musicale come Wrongonyou) e quella compulsione a piazzarsi nel centro della scena che condanna gli artisti a confinare ai margini il resto del mondo, affetti compresi. Alessandro Gassman, insieme ai cosceneggiatori Massimiliano Bruno e Valter Lupo, decide di affrontare questi due argomenti in forma di commedia senza abbandonare il lato dark, al punto che la scena madre che prelude al finale si ispira ai drammi scandinavi alla Festen più che alla commedia dell'arte italiana.
La progenie di Giovanni cerca di definire la propria identità per contrasto (Oreste) o per sudditanza intellettuale (Lucrezia). Ma ciò che identifica il patriarca è un istinto di verità che lo spinge a una franchezza crudele verso i figli che evidenzia la loro mediocrità. Nei panni di Giovanni c'è Gigi Proietti, che giganteggia sul film esattamente come il suo personaggio giganteggia sulla trama, perfetto nel ritratto di un uomo che ha girato il mondo e non si è negato alcuna esperienza ma ha esaurito l'ispirazione e la voglia di vivere. E Alessandro Gassman gli lascia con generosità il centro della scena, esponendo con grande coraggio la propria fragilità di figlio gravato dalla figura paterna.

mercoledì 29 novembre 2017
Murder on the Orient Express
(Kenneth Branagh, USA 2017)
What starts out as a lavish train ride through Europe quickly unfolds into one of the most stylish, suspenseful and thrilling mysteries ever told. From the novel by best-selling author Agatha Christie, "Murder on the Orient Express" tells the tale of thirteen strangers stranded on a train, where everyone's a suspect. One man must race against time to solve the puzzle before the murderer strikes again. Kenneth Branagh directs and leads an all-star cast including Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Daisy Ridley and Josh Gad.
martedì 28 novembre 2017
Tierra Firme
(Carlos Marques-Marcet, Spain 2017)
A sus 38 años, Eva teme que su reloj biológico esté a punto de pararse para siempre, pero su novia Kat no quiere que un recién nacido altere la existencia libre y despreocupada que viven ambas en un barco en los canales de Londres. Cuando Roger llega de visita desde Barcelona, Eva no solo ve en él el mejor amigo de su novia, al mejor aliado emocional imaginable, sino también a un donante potencial. Y para sorpresa de Kat, a Roger le atrae la idea de ser padre, a pesar de ser un hombre cuyas relaciones no suelen durar más de una noche… por lo que a Kat no le queda más remedio que aceptar la puesta en marcha del plan por miedo a perder a Eva. (FILMAFFINITY)
domenica 26 novembre 2017
Palau de la Música Catalana

El Palau de la Música Catalana es una perla arquitectónica del modernismo catalán, la única sala de conciertos declarada Patrimonio Mundial por la UNESCO (4 de diciembre de 1997), que en la actualidad es un punto de encuentro ineludible de la vida cultural y social de Cataluña. Además constituye un patrimonio simbólico y sentimental de todo un pueblo que se identifica con su historia.
El edificio modernista se articula alrededor de una estructura central metálica recubierta de vidrio, que al recibir la luz natural convierte el edificio más significativo de la obra de Domènech i Montaner en mágica una caja de música donde se combinan todas las artes aplicadas: escultura, mosaico, vitral y forja.
mercoledì 22 novembre 2017
Happy Death Day
(Christopher B. Landon USA 2017)
Tree Gelbman is a blissfully self-centered collegian who wakes up on her birthday in the bed of a student named Carter. As the morning goes on, Tree gets the eerie feeling that she's experienced the events of this day before. When a masked killer suddenly takes her life in a brutal attack, she once again magically wakes up in Carter's dorm room unharmed. Now, the frightened young woman must relive the same day over and over until she figures out who murdered her.
martedì 14 novembre 2017
The Bookshop
(Isabel Coixet, Spain - UK - Germany 2017)
The Bookshop is a sumptuous cinematic adaptation which celebrates Bibliophilia itself. Based on Penelope Fitzgerald's celebrated novel of 1978, and set in a sleepy 1950's English town, The Bookshop tells the story of Florence Green's ultimately doomed attempt to re-energise an out of touch, morally somnambulant rural townsfolk through the dissemination of some of the most stirring literature of the day. Leaving grief and a dead husband in the past, Florence takes life into her own hands by opening a bookshop in Hardborough, a quiet Anglian town, and one sheltered from the social and sexual revolutions taking place in the far away urban centres. Through the dissemination of classic contemporary works of fiction such as Nabokov's Lolita and Ray Bradbury's Fahrenheit 451, she stirs long buried feelings in the townsfolk and in particular in the reclusive Mr Brundish with whom she subsequently strikes up a deep bond. But her actions bring the wrath of the controlling, vengeful Violet Gamart, a local social doyenne who is jealously affronted by the changes our heroine has affected.
lunedì 13 novembre 2017
Carrère en Barcelona
El autor de las fascinantes El adversario, Limónov y El Reino, el escritor francés Emmanuel Carrère publica ahora Conviene tener un sitio adonde ir, un compendio de sus textos periodísticos y sus ensayos literarios.
Muchos de quienes quedaron fascinados con Emmanuel Carrère desde las primeras líneas de su novela Limónov –también más tarde, con El Reino– desconocían los orígenes de la vertiente periodística de este autor francés nacido en París en 1957. Su nuevo libro llega como una oportunidad para ahondar en la parcela más realista de quien sólo se considera “pintor de retratos”.


Su percepción del periodismo es que actúa “como una privilegiada posibilidad de alejarte de ti mismo”. Y en su caso puede escribir sin límite. “¿No se dan cuenta de que para expresar ciertas contradicciones se necesita espacio?”, lamenta Carrère mientras divide a los profesionales del oficio en el periodista que se pega a tribunas y el que se pega a narraciones. “Respeto a los dos, pero yo pertenezco al segundo sector”.
Nos sitúa ante su fallida entrevista con Catherine Deneuve (“luego me llamó para decirme que se había reído mucho con mi artículo”), pasea por una Rumanía post-Ceaucescu en busca de las huellas de Drácula, imagina la vida de un hombre invisible, nos contagia el desolador paisaje de un tsunami en Sri Lanka, trufa el volumen con piezas sobre Balzac o Defoe, evoca a Turing, el inestable matemático que, atormentado por quienes consideraban delito la homosexualidad, presuntamente se suicidó mordiendo una manzana con cianuro... “No fui capaz de escribir un libro sobre él, lo intenté, pero no domino el mundo de las matemáticas”.

También vuelve a la siniestra y real historia de Jean-Claude Romand, el hombre que durante años fingió que iba a trabajar como médico cuando en realidad se quedaba en el interior de su coche, leyendo. Incapaz de confesar la verdad termina por matar a su esposa, padres, hijos y perro. Carrère inicia entonces una aproximación a este hombre guiándose con el ejemplo de la relación que un día mantuvo Truman Capote con los asesinos de A sangre fría. “A él le llevó seis años de bloqueo porque no quería pasar la línea, a mí siete”. Si mañana dejaran libre a Romand, yo no iría a esperarle a la puerta de la prisión. Pero si él quiere verme, adelante...”.
Carrère incluye los artículos que publicó en una revista italiana para aportar su mirada masculina sobre el mundo femenino, una colaboración que terminó cuando el escritor entregó una pieza sobre “squirting o eyaculaciones femeninas” con un desinhibido tono pornográfico.
En cuanto a su tradición de escribir en primera persona, asume que a algunos les pueda parecer narcisista. “Yo lo veo como un intento de asumir la subjetividad”. Sólo pretende explicar lo que ha visto y ha sentido. “A veces me cuesta mucho opinar y acabo por ponerme del lado del último que habla”, concluye.
Tampoco se atreve con el tema catalán. “No lo conozco suficientemente. Pero si tuviera que escribir un reportaje sobre lo que les ocurre, intentaría escuchar más que hablar. La tragedia no es la lucha entre el bien y el mal, sino entre dos cosas buenas pero contradictorias”.
Carrère incluye los artículos que publicó en una revista italiana para aportar su mirada masculina sobre el mundo femenino, una colaboración que terminó cuando el escritor entregó una pieza sobre “squirting o eyaculaciones femeninas” con un desinhibido tono pornográfico.

Tampoco se atreve con el tema catalán. “No lo conozco suficientemente. Pero si tuviera que escribir un reportaje sobre lo que les ocurre, intentaría escuchar más que hablar. La tragedia no es la lucha entre el bien y el mal, sino entre dos cosas buenas pero contradictorias”.
mercoledì 8 novembre 2017
La Belle Sauvage
(Philip Pullman, 2017)
Renowned storyteller Philip Pullman returns to the parallel world of Lyra Belacqua and His Dark Materials for a thrilling and epic adventure in which daemons, alethiometers, and the Magisterium all play a part.
The Book of Dust will be a work in three parts, like His Dark Materials (The Golden Compass, The Subtle Knife, The Amber Spyglass). The book is set ten years before The Golden Compass and centers on the much-loved character Lyra and her daemon Pantalaimon.
Philip Pullman offers these tantalizing details: “I’ve always wanted to tell the story of how Lyra came to be living at Jordan College, and in thinking about it, I discovered a long story that began when she was a baby and will end when she’s grown up. This volume and the next will cover two parts of Lyra’s life: starting at the beginning of her story and returning to her twenty years later. As for the third and final part, my lips are sealed.
“So, second: is it a prequel? Is it a sequel? It’s neither. In fact, The Book of Dust is . . . an ‘equel.' It doesn’t stand before or after His Dark Materials, but beside it. It’s a different story, but there are settings that readers of His Dark Materials will recognize, and characters they’ve met before. Also, of course, there are some characters who are new to us, including an ordinary boy (a boy we have glimpsed in an earlier part of Lyra’s story, if we were paying attention) who, with Lyra, is caught up in a terrifying adventure that takes him into a new world.
“Third: why return to Lyra’s world? Dust. Questions about that mysterious and troubling substance were already causing strife ten years before His Dark Materials, and at the center of The Book of Dust is the struggle between a despotic and totalitarian organization, which wants to stifle speculation and inquiry, and those who believe thought and speech should be free. The idea of Dust suffused His Dark Materials. Little by little through that story the idea of what Dust was became clearer and clearer, but I always wanted to return to it and discover more.”
The books of the His Dark Materials trilogy were showered with praise, and the Cincinnati Enquirer proclaimed, “Pullman has created the last great fantasy masterpiece of the twentieth century.” With The Book of Dust, Philip Pullman embarks on an equally grand adventure, sure to be hailed as the first great fantasy masterpiece of the twenty-first century.
The Book of Dust will be a work in three parts, like His Dark Materials (The Golden Compass, The Subtle Knife, The Amber Spyglass). The book is set ten years before The Golden Compass and centers on the much-loved character Lyra and her daemon Pantalaimon.
Philip Pullman offers these tantalizing details: “I’ve always wanted to tell the story of how Lyra came to be living at Jordan College, and in thinking about it, I discovered a long story that began when she was a baby and will end when she’s grown up. This volume and the next will cover two parts of Lyra’s life: starting at the beginning of her story and returning to her twenty years later. As for the third and final part, my lips are sealed.
“So, second: is it a prequel? Is it a sequel? It’s neither. In fact, The Book of Dust is . . . an ‘equel.' It doesn’t stand before or after His Dark Materials, but beside it. It’s a different story, but there are settings that readers of His Dark Materials will recognize, and characters they’ve met before. Also, of course, there are some characters who are new to us, including an ordinary boy (a boy we have glimpsed in an earlier part of Lyra’s story, if we were paying attention) who, with Lyra, is caught up in a terrifying adventure that takes him into a new world.
“Third: why return to Lyra’s world? Dust. Questions about that mysterious and troubling substance were already causing strife ten years before His Dark Materials, and at the center of The Book of Dust is the struggle between a despotic and totalitarian organization, which wants to stifle speculation and inquiry, and those who believe thought and speech should be free. The idea of Dust suffused His Dark Materials. Little by little through that story the idea of what Dust was became clearer and clearer, but I always wanted to return to it and discover more.”
The books of the His Dark Materials trilogy were showered with praise, and the Cincinnati Enquirer proclaimed, “Pullman has created the last great fantasy masterpiece of the twentieth century.” With The Book of Dust, Philip Pullman embarks on an equally grand adventure, sure to be hailed as the first great fantasy masterpiece of the twenty-first century.
martedì 7 novembre 2017
The Big Sick
(Michael Showalter, UK 2017)
Based
on the real-life courtship between Kumail Nanjiani and Emily V. Gordon,
THE BIG SICK tells the story of Pakistan-born aspiring comedian Kumail
(Nanjiani), who connects with grad student Emily (Kazan) after one of
his standup sets. However, what they thought would be just a one-night
stand blossoms into the real thing, they fall in love but struggle as
their cultures clash, and their relation complicates the life that is
expected of Kumail by his traditional Muslim parents . When Emily is
beset with a mystery illness, it forces Kumail to navigate the medical
crisis with her parents, Beth and Terry (Holly Hunter and Ray Romano)
who he's never met, while dealing with the emotional tug-of-war between
his family and his heart.
domenica 5 novembre 2017
Tesori della Barcellona modernista
Ospedale di Sant Pau
Uno dei centri sanitari più importanti di Barcellona ed essenziale per il modernismo, l'Ospedale di Sant Pau, dichiarato patrimonio mondiale dall'UNESCO, porta il visitatore ad una comunione tra architettura e storia che non lascia indifferente. Opera dell'architetto Lluís Domènech i Montaner, il sito modernista è diventato un nuovo spazio di riferimento nella città di Barcellona, dove la storia e l'innovazione coesistono.
Palau Guell
Palau Güell è stata una delle prime importanti commissioni che Antoni Gaudí ha ricevuto all'inizio della sua carriera. Eusebi Güell (industriale, politico e patrono delle arti) voleva Gaudí a costruirlo questo palazzo urbano particolare come ampliamento della casa di famiglia sulla Rambla.
Palau Güell (1886-1890) è un magnifico esempio di architettura abitativa nel contesto di Art Nouveau. Era la casa della famiglia Güell i López fino a quando si trasferirono a Park Güell.
Gaudí ha disegnato un palazzo funzionale adattato alle esigenze della famiglia sia nella loro vita privata che nell'intensa vita culturale e sociale che hanno guidato.
L'edificio è degno di nota per la sua innovativa concezione di spazio e di luce. Nella costruzione di Palau Güell Gaudí ha utilizzato una varietà di soluzioni basate su approcci molto personali e ha creato forme espressive eccezionali, il frutto della sua immaginazione, utilizzando nobili materiali tradizionali (pietra, legno, ferro battuto, ceramica, vetro, ecc.).
È stato dichiarato monumento storico-artistico dal governo spagnolo (nel 1969), Assetto culturale di interesse nazionale da parte del governo catalano e patrimonio mondiale dell'UNESCO (nel 1984). Come opera precoce, l'edificio contiene l'essenza delle opere successive di Gaudí ed è fondamentale per comprendere la sua architettura.

venerdì 3 novembre 2017
Estiu 1993
(Carla Simón, Spain 2017)
After her mother's death, six-year-old Frida is sent to her uncle's family to live with them in the countryside. Frida discovers her new environment, an old stone farmhouse in a mountainous area close to a dense forest. Her new "parents" prove friendly, But Frida finds it hard to forget her mother and adapt to her new life.
Written by Guy Bellinger, it has been chosen to represent Spain at the 90th Annual Academy Awards.
giovedì 2 novembre 2017
Le Tre Del Mattino
(Gianrico Carofiglio, 2017)
Antonio
è un liceale solitario e risentito, suo padre un matematico dal passato
brillante; i rapporti fra i due non sono mai stati facili. Un
pomeriggio di giugno dei primi anni Ottanta atterrano a Marsiglia, dove
una serie di circostanze inattese li costringerà a trascorrere insieme
due giorni e due notti senza sonno. È cosí che il ragazzo e l'uomo si
conoscono davvero, per la prima volta; si specchiano l'uno nell'altro e
si misurano con la figura della madre ed ex moglie, donna bellissima ed
elusiva. La loro sarà una corsa turbinosa, a tratti allucinata a tratti
allegra, fra quartieri malfamati, spettacolari paesaggi di mare, luoghi
nascosti e popolati da creature notturne. Un viaggio avventuroso e
struggente sull'orizzonte della vita. Con una lingua netta, di
precisione geometrica eppure capace di cogliere le sfumature piú
delicate, Gianrico Carofiglio costruisce un indimenticabile racconto
sulle illusioni e sul rimpianto, sul passare del tempo, dell'amore, del
talento.
«E papà suonò da solo. Io non lo avrei confessato nemmeno a me stesso, ma ero orgoglioso e fiero di lui, e avrei voluto dire a chi mi stava vicino che il signore alto, magro, dall'aspetto elegante che era seduto al piano e sembrava molto piú giovane dei suoi cinquantun anni, era mio padre. Quando finí, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò un applauso pieno di simpatia. E anch'io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento».
«E papà suonò da solo. Io non lo avrei confessato nemmeno a me stesso, ma ero orgoglioso e fiero di lui, e avrei voluto dire a chi mi stava vicino che il signore alto, magro, dall'aspetto elegante che era seduto al piano e sembrava molto piú giovane dei suoi cinquantun anni, era mio padre. Quando finí, inseguendo il senso di ciò che aveva suonato in due scale conclusive e malinconiche, scoppiò un applauso pieno di simpatia. E anch'io applaudii e continuai a farlo finché non fui sicuro che mi avesse visto, perché cominciavo a capire che esistono gli equivoci e non volevo che ce ne fossero in quel momento».
lunedì 30 ottobre 2017
Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna - Sitges 5-15 ottobre 2017
La favola fantastica 'Jupiter's Moon' vince Sitges 2017
Sitges 2017 la 50° edizione del Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna, premia il cinema europeo. E' l'ungherese Kornél Mundruczó, un regista che ha sempre saputo inserire l'elemento fantastico nelle sue opere, il vincitore del festival con il suo 'Jupiter's Moon'.
Il film vincitore che è stato accolto con grande entusiasmo ha molto colpito il pubblico, il regista ha infatti, invocato un po' di complicità e ha tentato di creare una maggiore consapevolezza nella società civile per uno dei drammi della nostra epoca: l'immigrazione. Il film vince anche il premio per gli effetti speciali.
Il premio per la miglior regia è andato al francese Coralie Fargeat che ha girato un incredibile opera prima, "Revenge", un film violento, ispirato agli anni '70.
La lista dei premi di Sitges 2017 riconosce i ruoli di Marsha Timothy in Marlina the Murderer in Four Acts e Rafe Spall in The Ritual. Il regista catalano Pintó & Caye ha ricevuto il premio per miglior corto con R.I.P e il premio del pubblico per Matar a Dios. Il premio della giuria José Luis Guarner è stato assegnato ad ex aequo a due film che avevano gia una garanzia di qualità riconosciuta sia dai festival di Austin e Locarno per il brasiliano As boas maneiras e da quello di Cannes per The killing of a sacred deer Yorgos Lanthimos.
Qui di seguito la lista completa dei premi assegnati.
Selezione ufficiale Fantàstic Sitges 50
Miglior film: JUPITER’S MOON, di Kornél Mundruczó
Premio speciale della giuria THELMA, di Joachim Trier
Miglior regia: Coralie Fargeat, per REVENGE
Miglior attrice: Marsha Timothy, per MARLINA THE MURDERER in FOUR ACTS
Miglior attore: Rafe Spall, per THE RITUAL
Miglior sceneggiatura: Joachim Trier and Eskil Vogt, per THELMA
Effetti speciali: Ferenc Deák, per JUPITER’S MOON
Fotografia: Andrew Droz Palermo, per A GHOST STORY
Gran premio del pubblico: MATAR A DIOS, di Albert Pintó & Caye Casas
Migliore cortmetraggio: R.I.P, di Pintó & Caye
Focus Àsia
A SPECIAL LADY, di Lee An-kyu
Menzione speciale: MARLINA THE MURDERER IN FOUR ACTS, di Mouly Surya
Òrbita
Miglior film: THE BATTLESHIP ISLAND: DIRECTOR’S CUT, di Ryoo Seung-wan
Panorama Fantastico
Miglior film: CREEP 2, di Patrick Brice
Anima’t
Miglior film: TEHRAN TABOO, di Ali Soozandeh
Migliore cortmetraggio: HYBRIDS, di Florian Brauch, Matthieu Pujol, Kim Tailhades, Yohan Thireau and Romain Thirion
Noves Visions One
DAVE MADE A MAZE, by Bill Watterson
Menzione speciale: KUSO, di steve
Noves Visions Plus
Miglior film: DAWSON CITY: FROZEN TIME, di Bill Morrison
Noves Visions Petit Format
Miglior cortometraggio: HOISSURU, di Armand Rovira
Premio della crítica -José Luis Guarner
Ex aequo
AS BOAS MANEIRAS, di Juliana Rojas and Marco Dutra
THE KILLING OF A SACRED DEER, di Yorgos Lanthimos
Premi Citizen Kane miglior prima regia
Coralie Fargeat, per REVENGE
Miglior film Discovery
BRIGSBY BEAR, by Dave McCary
Giuria Carnet Jove
Miglior film: A GHOST STORY, di David Lowery
miglior film Midnight X-Treme: ANNA AND THE APOCALYPSE, di John McPhail
Premio Brigadoon Paul Naschy
CUERNO DE HUESO, Adrián López Festival internazionale del cinema fantastico di Catalogna - Sitges 5-15 ottobre 2017
Samsung Sitges Cocoon
Miglior film in realtà virtuale: KNIVES, di Adam Cosco
Menzione speciale: RAY, di Rafael Pavón
Premio del pubblico miglior film in realtà virtuale: ALTERATION, di Jérôme Blanquet
Méliès
miglior film: THELMA, di Joachim Trier
miglior cortrometraggio: EXPIRE, di Magalí Magistry
Blood Window
MADRAZA, di Hernan Aguilar
Menzione speciale alla miglior attrice: Isabél Zuaa, per AS BOAS MANEIRAS
SGAE Nova Autoria Awards
Migliore cortmetraggio: CELEBRACIÓ, di Pau Cruanyes e Gerard Vidal
Miglior sceneggiatura: Anna Agulló, per UNA CAJA CERRADA
Miglior musica originale: Joan Masats, per SESGO, UNA HISTORIA DE PREJUICIOS Y GOLOSINAS
Menzione speciale: LA FUGA DE LOS 45, per Cristina Caamaño.
RM
mercoledì 25 ottobre 2017
Saluto al maestro Mario Carotenuto
Salerno a lutto: si è spento all'età di 95 anni Mario Carotenuto, celebre artista originario di Tramonti che, questo pomeriggio, ha lasciato un vuoto incolmabile in quanti lo hanno conosciuto e stimato. Talentuoso pittore e ceramista, autore di innumerevoli opere, tra cui il noto Presepe Dipinto presso la Sala San Lazzaro del Duomo di Salerno, Carotenuto verrà ricordato da tutti per il suo talento e la sua umanità.

Iscriviti a:
Post (Atom)