
Iniziamo la programmazione con TOPS, che presenta alcuni dei titoli più importanti dell'anno.
I Saw the TV Glow, sugli adolescenti ossessionati da una serie horror cancellata, è uno dei film indipendenti dell'anno,.
In the Summers, che ha vinto il premio come miglior film e regia al Sundance, sarà il film inaugurale, un dramma sulla complicata relazione tra un padre e le sue due figlie nel corso di diverse estati.
Griffin in Summer, mix di teatro e amore adolescenziale vincitore di tre premi al Tribeca;
Christmas Eve in Miller’s Point, sulle diverse storie di una famiglia durante la notte di Natale, presentato alla Quinzaine di Cannes;
Familiar Touch, dramma sulla dignità e la scoperta della vecchiaia, vincitore di tre premi Orizzonti a Venezia;
Harvest, una distopia medievale con protagonista Caleb Landry Jones;
Between the Temples di Nathan Silver, un classico dei festival con Jason Schwartzman protagonista di questa commedia sui dubbi esistenziali. Ritornano anche altri classici del festival con il nuovo gioiello d'animazione di Don Hertzfeldt,
ME, un'odissea musicale sul ripiegamento dell'umanità su se stessa, finalista all'Oscar per il miglior cortometraggio d'animazione.
Ghostlight (del regista di Saint Frances) sarà il film di chiusura, una storia vitale e tenera con due nomination agli Independent Spirit Awards. Dal Quebec arriva
Comme le feu, la nuova meraviglia di Philippe Lesage, dove una vacanza a casa di un regista si trasforma in un incubo. Dal Messico,
Sujo, storia di un bambino in un ambiente complicato, candidato messicano all'Oscar.
Dìdi, vincitore del premio del pubblico al Sundance e con quattro nomination agli Independent Spirit Awards, in cui il regista Sean Wan ci presenta una sorta di autobiografia sulla sua vita da adolescente immigrato nel primo decennio degli anni 2000
El Jockey, un film latino con Nahuel Pérez Biscayart e Úrsula Corberó, una storia sull'identità e la redenzione così strana quanto accattivante. E infine,
Saturday Night, che ci trasporta nel frenetico processo creativo della prima trasmissione di Saturday Night Live, con un cast impressionante guidato da Rachel Sennott, Willem Dafoe e J.K. Simmons, premiato con nomination ai Golden Globes e ai Critics' Choice Awards.
In NEXT, la sezione che scommette sulle promesse future, si parte alla grande con
The People's Joker di Vera Drew, la grande sorpresa indie dell'anno. Continuiamo con le visioni queer delle icone americane con
National Anthem, un American Queer Rodeo presentato al SXSW. Di altre comunità, in questo caso delle confraternite universitarie, parla
The Line, un dramma pungente che esplora rituali di iniziazione estremi.
Eephus ci porta nel baseball con l'ultima partita tra due squadre amatoriali su un campo in procinto di essere demolito, presentata alla Quinzaine di Cannes.
Vulcanizadora, di Joel Potrykus, presenta un viaggio di amicizia e oscurità con protagonisti lo stesso regista e il suo attore abituale, Joshua Burge.
Bang Bang racconta la storia di un pugile in pensione che invecchia da solo finché non gli viene assegnato il compito di prendersi cura di suo nipote. In chiave thriller brilla
Silver Star, un road movie di rapina con un duo di personaggi antagonisti che ricordano sia Bonnie e Clyde che i protagonisti di Zola.
Adult Best Friends, presentato al Tribeca, parla di due amici in crisi di fiducia, mentre
Rent Free segue due amici che cercano di risparmiare denaro a New York City alloggiando in case di conoscenti, il che non funzionerà molto bene. Nella zona degli amici del festival,
Matt e Mara, presentato in anteprima alla Berlinale, riflette sulla stabilità emotiva, sull'amicizia e sul desiderio.
Turn Me On ci presenta una distopia vincitore del premio della giuria giovani a San Sebastián. Sempre alla Berlinale è stato presentato
Janet Planet, sul complesso rapporto tra una madre e sua figlia. Infine,
Problemista è una commedia surreale dall'umorismo assurdo che riflette sui processi di regolarizzazione dell'immigrazione negli Stati Uniti, con un cast di lusso che include RZA e Tilda Swinton.
Americana DOCS presenta cinque documentari:
Look into my Eyes approfondisce l'arte dei medium, mostrando l'intimità delle loro conversazioni ed esplorando il dolore e la speranza.
Nocturnes è un'indagine ecologica sui cambiamenti climatici in Himalaya, premiata al Sundance.
New Wave ritrae come la comunità vietnamita negli Stati Uniti negli anni '80 trovò la propria identità nella musica.
Homegrown, premiato a Venezia, descrive senza filtri la svolta radicale del Partito Repubblicano e l'assalto al Campidoglio nel 2020.
Group Therapy mostra una terapia di gruppo moderata da Neil Patrick Harris con un cast di comici che parlano di salute mentale.
Completiamo la programmazione con i cortometraggi SHORTS distribuiti in tre sessioni. Nella prima sessione troviamo, tra gli altri,
The Untranslatable Forest dei registi Ivan Miguel e Andy Camou e il nuovo documentario
Wrecked a Bunch of Cars, Had a Good Time dei registi James P. Gannon e Matt Ferrin, assidui frequentatori di festival come Sundance o Slamdance. Shorts 2 mette in evidenza titoli come
Tea di Blake Rice, presente al Festival di Cannes, o
The Last Brunch del frequentatore del festival Jim Cummings. E anche quest'anno dedichiamo una delle sessioni di cortometraggi alle opere degli studenti di diverse università di cinema, selezionate dagli studenti critici de La Casa del Cine.
Il Festival del cinema indipendente nordamericano di Barcellona si terrà dall'11 al 16 marzo nei cinema di Girona, Zumzeig e Texas.
RM